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New Survey Reveals 83% of Millennial Millionaires Now Own Crypto

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Secondo uno studio condotto dalla CNBC, la maggior parte dei milionari della cosiddetta generazione Millennial ha investito una buona parte del proprio patrimonio in criptovalute e vuole continuare a farlo nel corso del 2022. Questo studio riguarda solo investitori con proprietà dal valore di almeno un milione di dollari, con l’83% dei milionari millennial intervistati che ha dichiarato di aver fatto investimenti in criptovalute.

Oltre la metà degli intervistati – il 53% – ha dichiarato che almeno il 50% del capitale posseduto è in criptovalute. Quasi un terzo degli intervistati ha rivelato di aver investito almeno un terzo del proprio capitale in asset cripto. Anche se questa indagine potrebbe sorprendere qualcuno, coloro che invece hanno seguito la bolla delle criptovalute nel 2021 sanno come la generazione degli investitori di TikTok abbia generato milioni di dollari scommettendo in valute meme.

Per ciò che riguarda gli investimenti, questo studio della CNBC ha rivelato un netto divario tra le diverse fasce d’età. Da un canto, i millennial investono più del 50% dei propri soldi in criptovalute. Mentre solo il 4% della generazione più vecchia ha investito negli asset digitali e solo un quarto della Generazione X possiede criptovalute.

Il crescente interesse delle generazioni più giovani verso l’embrionale mercato cripto, secondo George Walper, il presidente dello Spectrem Group e colui che ha condotto lo studio per conto della CNBC, potrebbe essere un problema per i gestori patrimoniali. I manager tradizionali, ha aggiunto, dovranno riconsiderare il loro approccio verso questi nuovi investitori.

Il sondaggio ha inoltre rivelato che la generazione dei più giovani è più propensa a scommettere sulle criptovalute piuttosto che investire nei mercati tradizionali. Sempre secondo questo studio, il 48% dei milionari millennial progetta di incrementare i propri investimenti cripto nel prossimo anno, mentre il 38% prevede di mantenere ciò che possiede e solo il 6% ha intenzione di ridurre la propria esposizione cripto.

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